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STRUTTURA INTERNA DEI MINERALI

La struttura interna ordinata della maggior parte dei minerali conferisce loro: 1. Particolari caratteristiche morfologiche; 2. Propriet fisiche, chimiche e organolettiche (*).

(*Sono presenti solo in alcuni minerali con legami ionici deboli. Sono il sapore di alcuni sali e l'odore di alcuni minerali che vaporizzano facilmente.)

PROPRIET FISICHE:
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. la densit la durezza la sfaldatura la frattura lelasticit la plasticit la malleabilit la duttilit

(citrino: particolare tipo di quarzo)

LA DENSIT
il rapporto fra la massa e il volume del corpo. una delle pi importanti propriet per il riconoscimento dei minerali. Lunit di misura solitamente: g/cm3; Tale propriet dipende da: 1) la composizione chimica e 2) dalla posizione degli atomi nella struttura cristallina del minerale

ESEMPI
riportata la tabella completa delle densit delle gemme pi comuni. Le densit, in ordine crescente, delle gemme pi comuni sono: (1) quarzo (1) = 2.6, berillo = 2.7, diamante = 3.52, topazio = 3.53, corindone (2) = 4.0.

(2)

COME SI MISURA LA DENSIT?


Metodo 2. Si utilizza una bilancia per misurare la massa del minerale. Si valuta il volume del minerale immergendolo in un recipiente graduato contenente acqua. Si calcola il rapporto. Metodo 3. Si utilizza una bilancia per misurare la massa del minerale. Si utilizza la stessa bilancia per trovare la massa del volume di liquido spostato utilizzando il principio di Archimede.

E IN LABORATORIO?
Metodo dei liquidi pesanti. Si utilizza una miscela di un liquido a densit maggiore del minerale ed uno a densit inferiore. Si crea cos una soluzione in cui il minerale rimane sospeso, senza risalire in superficie n cadere sul fondo. Si misura quindi la massa di un volume noto della soluzione, e si calcola la sua densit - che anche la densit del cristallo in equilibrio. (1) Bilancia idrostatica. Il principio di Archimede ci dice che se pesiamo un oggetto quando immerso in acqua misuriamo un valore inferiore rispetto a quello che otteniamo se pesiamo lo stesso oggetto in aria. Il rapporto tra il peso delloggetto in aria e la perdita in peso nellacqua pari al rapporto tra la densit delloggetto e la densit dellacqua. (2)

1)

2)

LA DUREZZA
la misura della resistenza che un minerale oppone alla scalfittura da parte di un altro corpo appuntito o allabrasione; Dipende dallintensit dei legami che agiscono tra le sue particelle, per valutare sperimentalmente la durezza dei minerali si usa la scala di Mohs.

1-2 teneri: si rigano con ununghia; 3-4-5 semiduri: si rigano con una punta dacciaio; 6-7-8-9-10 duri: non si rigano con la punta di acciaio.

COME SI MISURA LA DUREZZA DEI MINERALI?


1. Mettiamo in ordine. Proviamo a rigare un campione con l'altro, e mettiamo al primo posto quello che si fa scalfire da tutti gli altri ed all'ultimo posto quello che scalfisce tutti gli altri. Ci costruiamo, insomma, la nostra scala relativa di durezza. 2. Diamo i numeri. Confrontiamo la nostra 'scala' con qualche valore di riferimento. Per esempio, le nostre unghie hanno una durezza circa 2 e mezzo : c' qualche minerale che possiamo scalfire con le unghie? Quello avr sicuramente durezza inferiore a 2,5. Il comune vetro ha durezza 5,5: i minerali che non vengono scalfiti dal vetro hanno durezza superiore a 5,5. E cos via.

LA SFALDATURA
la propriet che hanno alcuni minerali di rompersi (in seguito ad urti) pi facilmente lungo certi piani di minor resistenza; La sfaldatura dovuta a particolari legami di forza differente con orientamenti diversi; I piani vengono chiamati piani di sfaldatura; (*La sfaldatura indipendente dalla durezza)

PIANI DI SFALDATURA
Sono superfici piane lungo le quali avviene la frattura; Sono sempre parallele a facce di cristallo e perpendicolari a direzioni lungo le quali la forza dei legami minima; Spesso permettono di identificare un minerale in quanto molte sostanze si sfaldano in modo caratteristico.

ESEMPI DI SFALDATURE

LA FRATTURA
la rottura non piana e irregolare di un minerale in pi parti; Solitamente avviene dove non esistono piani di sfaldatura e in seguito ad azioni meccaniche; Le fratture si dividono in: concoide (opale), terrosa (bauxite), fibrosa (amianto).

LELASTICIT
la propriet che hanno certi minerali di flettersi, deformarsi sotto lazione di una forza; Cessata la forza riprendono la forma primitiva.

MICHE
Esempio di un minerale elastico

LA PLASTICIT
la propriet che hanno certi minerali di modificare permanentemente la loro forma senza rompersi, in seguito a sollecitazioni di forze.

GESSO
Esempio di un minerale plastico

LA MALLEABILIT
la propriet di un minerale di lasciarsi ridurre in lamine sottilissime; La sostanza pi malleabile loro.

ORO
Essendo un materiale molto malleabile viene utilizzato in strumenti che necessitano di materiali molto leggeri, ad esempio nellelettroscopio.

LA DUTTILIT
la propriet di certi minerali di lasciarsi tirare in fili, quando vengono passati in una filiera; Il materiale pi duttile il platino, cui seguono largento e il rame.

PROPRIET OTTICHE
Sono: 1. Il colore; 2. La lucentezza; 3. La trasparenza; 4. La fluorescenza 5. Langolo di rifrazione.

PROPRIET OTTICHE
Dipendono da come essi interagiscono con la radiazione luminosa; Alcuni minerali, come la calcite (CaCO3), sono in grado di sdoppiare un fascio di luce che li attraversa e sono detti birifrangenti.

PROPRIET ORGANOLETTICHE
Sono utili per il riconoscimento del minerale; Vengono percepite solo attraverso i nostri organi di senso; Il TATTO: percepisce lUNTUOSIT (talco o grafite); Le LABBRA: avvertono un senso di ALLAPPAMENTO (argilla o caolino).

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