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Dimensionamento di un impianto di
potabilizzazione
A.A. 2005-2006
IDONEITA’ ALLA
CARATTERISTICHE DELL’ACQUA POTABILIZZAZIONE
NORMATIVA
SCELTA DEL TIPO DI
TRATTAMENTO OPPORTUNO
(FILIERA DI TRATTAMENTO)
PREMESSA e DATI di PROGETTO
Caratteristiche fisico-chimiche
Parametro Unità di Range media
misura
Temperatura °C 10-20 14
pH 7.5 – 8.6 8
Solidi sospesi mg/l 7-120 20 Caratteristiche granulometriche
Materiali colloidali mg/l 5-45 10 -Log2 D D (mm) % passante
5 3,13E-02 77
curva granulometrica
6 1,56E-02 62
100
7 7,81E-03 49
80
% passante
8 3,91E-03 39
60 9 1,95E-03 25
40 10 9,77E-04 14
11 4,88E-04 5
20
12 2,44E-04 0
0
2 4 6 8 10 12
-Log D
RIFERIMENTI NORMATIVI
D.Lgs 11/05/1999, n. 152 e Decreto Legislativo 19 gennaio 2006 (TESTO UNICO)
Art.7 Acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile
1. Le acque dolci superficiali per essere utilizzate o destinate alla produzione di acqua
potabile, sono classificate dalle regioni nelle categorie A1, A2 e A3 secondo le
caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche di cui alla tabella 1/A
dell'allegato 2.
2. A seconda della categoria di appartenenza, le acque dolci superficiali di cui al comma 1
sono sottoposte ai seguenti trattamenti:
Categoria A1: trattamento fisico semplice e disinfezione;
Categoria A2: trattamento fisico e chimico normale e disinfezione;
Categoria A3: trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione.
3. Le regioni inviano i dati relativi al monitoraggio e classificazione delle acque di cui ai
commi 1 e 2 al Ministero della sanità, che provvede al successivo inoltro alla
Commissione europea.
4. Le acque che presentano caratteristiche inferiori ai valori limite imperativi della
categoria A3 possono essere utilizzate, in via eccezionale, solo nel caso in cui non sia
possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e a condizione che siano
sottoposte ad opportuno trattamento che consenta di rispettare le norme di qualità delle
acque destinate al consumo umano.
RIFERIMENTI NORMATIVI
D.Lgs 11/05/1999, n. 152
Allegato 2
Tabella 1/A: Caratteristiche di qualità per acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile
I = Imperativo G = Guida
RIFERIMENTI NORMATIVI
Finalità (Art.1)
Il presente decreto disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano al fine
di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle
acque, garantendone la salubrità e la pulizia.
Controlli (Art. 6)
1) Popolazione (n°di abitanti allacciati alla rete con previsione a 20-30 anni).
2) Dotazione idrica pro capite (quantità media di acqua necessaria ad ogni singolo abitante
tenendo conto anche dei consumi a scopi pubblici, commerciali ed industriali).
Questi consistono in una serie di processi fisici e meccanici che permettono la rimozione di
materiali e sostanze che per loro natura e dimensione rischiano di danneggiare le
attrezzature e di compromettere l’efficienza dei successivi stadi di trattamento.
• grigliatura
Di solito direttamente sull’opera di presa
• rimozione di oli e grassi (Sistemi di griglie e galleggianti)
CLASSIFICAZIONE
• Automatica
p.s. il dimensionamento delle griglie è analogo a quello visto nell’esercitazione sul dimensionamento del depuratore
GRIGLIATURA
STAZIONE DI SOLLEVAMENTO
Perché l’acqua possa circolare attraverso i vari comparti del potabilizzatore per caduta
è necessario prevedere un impianto di sollevamento.
OBIETTIVI:
PROBLEMATICA:
Q
Poiché: Q = v ⋅ (b ⋅ D) vs =
A C.I.S. (carico idraulico superficiale)
PROGETTAZIONE
Fissato Q = Q progetto
Q
Stabilito il C.I.S., ovvero la velocità di sedimentazione
A=
delle particelle che si vogliono rimuovere
C.I.S.
DISSABBIATURA
g D2
vs = ( ρ s − ρ H 2O ) Legge di Stokes
18 μ
m
g = 9.81
s2
T°
(°C)
µ
−3 Kg
Kg × 10
ρ H 2O = densità dell’acqua: 1000 s⋅m
m3 0 1.781
Kg Kg
ρs = Densità delle particelle 3 Sabbia: 2650 3 5 1.518
m m 10 1.307
D = diametro delle particelle (m)
20 1.002
Kg
µ = viscosità dinamica dell’acqua
s⋅m
µ = µ (T °) 30 0.798
DISSABBIATURA
DIMENSIONAMENTO:
Kg
Particelle sabbiose: γ s = 2.65 × 1000
Stokes - Ipotesi: m3
Temperatura 20 °C
Granulometria
-Log2 D D (mm) V sed (m/h) % passante
OBIETTIVO: rimozione delle particelle con
2 0,25 2,01E+02 100 D > 0.03 mm cui corrisponde una velocità di
3 0,125 5,04E+01 95
sedimentazione pari a 3,15 m/h
4 6,25E-02 1,26E+01 87 ( -Log2 D > 5 D > 0,03 mm)
5 3,13E-02 3,15E+00 77
Q 230 m 3 h
6 1,56E-02 7,88E-01 62
A= = = 73 m 2
7 7,81E-03 1,97E-01 49 C.I.S. 3.15 m h
8 3,91E-03 4,93E-02 39
9 1,95E-03 1,23E-02 25 Rapporto lati b 1 1
10 9,77E-04 3,08E-03 14
= ÷ b A
L 2 5
11 4,88E-04 7,70E-04 5
12 2,44E-04 1,92E-04 0 L
Assumo una profondità h= 2.5 m
k A⋅h
v = 8 g (γ s − 1)d Tempo residenza idraulica: ϑ= = 0.79 h = 47 min
C Q
Verifica velocità massima
k
v= 8 g (γ s − 1)d
C
DISSABBIATURA
Osservazioni:
1) Le particelle con dimensioni più piccole di quelle di progetto vengono in parte
rimosse in parte restano nell’effluente, proporzionalmente alla loro velocità di
sedimentazione.
vn
Frazione rimossa (particelle di dimensione n) =
×100
-Log2 D D (mm) V sed (m/h) % passante %composizione % frazione rimossa
vs
per classe
coagulazione flocculazione
sedimentazione
AGENTI COAGULANTI
Composti chimici a base di Ferro o di alluminio. Tali composti liberano in acqua ioni
trivalenti Al3+ e Fe3+, capaci di neutralizzare la carica negativa delle particelle colloidali e
quindi eliminare le forze di repulsione fra le particelle.
Poiché entrano in gioco reazioni del tipo: M 3+ + 3H 2 O ↔ M(OH)3 + 3H +
Il pH è uno dei parametri fondamentali nel
processo di coagulazione-flocculazione
P=Potenza dissipata
µ =Viscosità dinamica
V=Volume agitato P = ρ g ΔH Q
Miscelatore
idraulico ∆H
Range valori:
G = 600 ÷ 1000s −1
t = 20 ÷ 50 s al flocculatore
COAGULAZIONE-FLOCCULAZIONE
P Flocculazione
G= meccanica
μV a stadi
Range valori:
G = 20 ÷ 80 s −1
t = 20 ÷ 60 min
COAGULAZIONE-FLOCCULAZIONE
Reattivi
M1 M2 M3
OUT
IN
Fanghi
Fango
COAGULAZIONE FLOCCULAZIONE
SEDIMENTAZIONE
Range valori: Range valori: Vasca di calma con C.I.S.
−1
G = 600 ÷ 1000s G = 20 ÷ 80s −1 tale da permettere la
t = 20 ÷ 50 s t = 20 ÷ 60 min deposizione dei fiocchi
Tenuto conto dei pesi molari di Al2O3 (102 g/mol) e Al (27 g/mol) per passare a Kg di Al2O3 occorre
moltiplicare per 1.89 (102/54)
104 Kg Al2 O 3 /d
104 Kg Al2 O 3 /d
In termini di soluzione commerciale al 6% in Al2O3: = 1733,3 Kg /d
0,06
1733,3 Kg/d
Volume soluzione = ≈ 1444,4 L/d Questa quantità va considerata
1.2 Kg/L per il volume del serbatoio di
stoccaggio
Es: per un rifornimento ogni 15 gg
occorre un serbatoio di circa 44 m3
COAGULAZIONE-FLOCCULAZIONE
Coagulante
Dimensionamento del comparto COAGULAZIONE
Scelta impiantistica: M1
Miscelazione meccanica G = 900 s −1
t = 30 s
30 s IN OUT
V = Q progetto ⋅ t = 230 m /h ⋅
3
= 1,9 m 3
3600 s/h
P
G= Ptrasmessa = G 2μV
μV Ptrasmessa = 1.542 kW
Kg
Assumendo μ 20° = 1.002 × 10-3
m ⋅s
Ptrasmessa 1.542
Se η (0.85) è il Rendimento gruppo motore Passorbita = = = 1.814 kW
η 0.85
IN OUT
Scelta impiantistica: 1° stadio: G = 60 s −1
Miscelazione −1
meccanica in due stadi 2° stadio: G = 30 s
t = 20 min
20 min
V = Q progetto ⋅ t = 230 m 3 /h ⋅ = 76.6 m 3 40 m3 per ciascuno stadio
60 min/h
G µ ( 20°)V
2 G 2μ (20°) V
P I assorbita = = P I assorbita = =
η η
60 2 s − 2 ⋅1.002 ⋅10 −3 Kg ⋅ m −1 ⋅ s −1 ⋅ 40m 3 30 s ⋅1.002 ⋅10 −3 Kg ⋅ m −1 ⋅ s −1 ⋅ 40m 3
2 −2
= = = =
0.85 0.85
= 170 W = 42 W
IN
Velocità di sedimentazione Fango
Q 230 m 3 /h
A= = = 191.6 m 2 Raggio = 7.8 m
C.I.S. 1.2 m/h
Assumendo una profondità h = 3 m
(volume dunque pari a 574,8 m3)
Tempo di ritenzione = 2.49 h
COAGULAZIONE-FLOCCULAZIONE
CHIARIFLOCCULATORE A LETTO DI FANGO
CHIARIFLOCCULATORE A
BACINO UNICO
coagulazione
flocculazione
sedimentazione
FILTRAZIONE RAPIDA
Q m3 Velocità di filtrazione
C.I.S. = 2
A m ⋅h dipende da: • Qualità dell’influente
• Caratteristiche del
mezzo filtrante
Progressivamente: INTASAMENTO FILTRO
Q
A
AUMENTO DELLE PERDITE DI CARICO
PORTATA PORTATA
Misuratore
Filtro in esercizio perdita di carico
Acqua
da filtrare ∆h
Acqua (+ aria)
di lavaggio
Acqua di Acqua
lavaggio filtrata
Funzionamento a CARICO COSTANTE:
Elettrovalvola sulla condotta a monte del filtro
Filtro in controlavaggio
Acqua
da filtrare
espansione
del filtro
Acqua (+ aria)
di lavaggio
L’acqua perde prima i solidi sospesi più grandi e poi quelli più piccoli.
Il filtro funziona ‘bene’ per tempi più lunghi (controlavaggio meno frequente).
Caratteristiche note m3
Carico idraulico C.I.S. 2
Materiale/materiali; Tabelle, superficiale m ⋅h
manuali
Granulometria
Sistema di drenaggio
Q progetto
2) Superficie totale del letto filtrante: A A=
C.I.S.
Letto di sabbia (Ф = 0.5 – 1 mm): C.I.S. = 5-12
m3 Assumo: C.I.S.= 8
m3
m2 ⋅ h m2 ⋅ h
m3
Q progetto = 230
h
230
A= = 28.75 m 2
8
3) Numero di filtri
Controlavaggio: risparmio di acqua ed energia Limitazione superficie di ogni filtro
m3 1
Consumo di acqua: Fase 1 – 15 2 × A filtro × n°filtri × h = 75 m 3 TOT: 225 m3
m ⋅h 6 ogni 24 ore
3
m 1
Fase 2 – 30 × A filtro × n ° filtri × h = 150 m 3
m2 ⋅ h 6
Q lavaggio
Acqua prodotta in 24 ore: Q progetto × 24 = 5500 m 3 × 100 = 4% Accettabile(
Q prodotta < 5%)
FILTRAZIONE RAPIDA
FILTRO IN ESERCIZIO
Filtri a sabbia Degremont (Anconella)
FILTRAZIONE RAPIDA
FILTRO IN CONTROLAVAGGIO
• Dimensione dei grani – Materiale più fine corrisponde a una maggiore velocità di
adsorbimento ma anche a maggiori perdite di carico. Tipicamente le dimensioni dei grani
sono 0.5 – 1 mm
• Superficie specifica – Superficie totale (tutti i pori compresi) per unità di volume. Per
determinare la superficie dei pori si ricorre a due indici, indice di Iodio e Blu di Metilene: in
pratica si tratta di stabilire la quantità di specifiche sostanze adsorbite da 1 g di carbone
• Densità apparente – Densità del materiale determinata senza contare il volume dei pori
contenuti nel singolo grano e dei vuoti lasciati liberi fra grano e grano
I FILTRI GAC
• Il GAC viene generalmente disposto come una struttura dedicata che ha l’aspetto di un
normale filtro rapido. In alcuni casi due filtri sono disposti in serie: uno in up-flow e uno in
down-flow.
• Anche i filtri GAC sono sottoposti a controlavaggio. Il controlavaggio del filtro GAC ha lo
solo scopo di eliminare i materiali che determinano il intasamento e non di eliminare le
sostanze adsorbite, per cui è invece necessaria la rigenerazione.
FILTRAZIONE GAC
E.B.C.T. – Empity Bed Contact Time -Tempo di contatto del filtro GAC calcolato
considerando vuoto lo spazio occupato dal GAC. Si tratta di uno dei parametri fondamentali
per il dimensionamento di un filtro GAC. Determina il comportamento del filtro (anche
biologico o meno).
EBCT > 30 min – Il filtro può ospitare colonie batteriche
Q
EBCT = Filtro BAC – Biological Activated Carbon
VGAC EBCT: 5-30 min – Azione biologica limitata o nulla
T. V
CURVA DI ROTTURA
PUNTO DI PUNTO DI
Fissato un valore C limite si individua un ROTTURA ESAURIMENTO
punto sulla curva di rottura raggiunto il quale
occorre procedere alla rigenerazione del PUNTO DI
GAC (fisicamente o chimicamente) RIGENERAZIONE
FILTRAZIONE GAC
DIMENSIONAMENTO
Q progetto
A=
C.I.S.
Scelta di un opportuno C.I.S., generalmente: 4 – 10 m3
m3 m2 ⋅ h
Assumo: C.I.S. = 6
m2 ⋅ h
m3 A = 38 m2
Q progetto = 230
h
Ipotesi: (a) Il comportamento del GAC può essere descritto dall’isoterma di Freundlich
1
mg L n 1
K = 350 ⋅ e = 0.35
g mg n
1
mgTOCads
= 350 ⋅ (TOC limite ) n = 275
gGACconsumato
mg m3 L
mg TOC ads = TOC IN ⋅ Q
progetto
⋅ 24 ( h ) ⋅ 1000 3 = 33.12 × 10 6
mg
L h m
Kg GACconsumato
gGACconsumato = 120⋅436g = 120
giorno
FILTRAZIONE GAC
4) Vita utile del filtro GAC
Al punto di rottura l’uscita sarebbe ancora TOC nullo con altezza utile:
Altezza filtro = 2m
(2-0.15)= 1.85 m
A questo va aggiunto uno “sprofondamento” fittizio della ZTM di una
quantità tale che il TOC in uscita sia 0.5 mg/L, e cioè:
mg
0.5
ZTM = 0.15 m
PROBLEMATICA
L’impiego di prodotti chimici, efficaci nell’inattivazione dei microrganismi, comporta la
formazione di sottoprodotti di reazione indesiderati, la cui concentrazione è limitata dalla
Normativa in materia (Dlgs. 31/2001).
DISINFEZIONE FINALE
FATTORI CARATTERISTICI DELLA DISINFEZIONE
(C) Temperatura
All’aumentare della Temperatura aumenta il rateo di disinfezione chimica
(D) Torbidità
Le sostanze in sospensione possono interferire nel processo di disinfezione proteggendo i
microrganismi contro l’azione del disinfettante. Risulta importante ridurre la torbidità prima
di effettuare il processo di disinfezione.
DISINFETTANTE RESIDUO
Consigliato un valore minimo di 0.2 mg/L per la protezione nella rete di distribuzione
(campionamento in rete)
SOTTOPRODOTTI DI DISINFEZIONE
Uso di Cloro o Ipoclorito di Sodio: Trialometani (sospetti cancerogeni): < 30 μg/L
Uso di Biossido di Cloro: Ione Clorito (forme anemiche): < 0.7 mg/L
DISINFEZIONE FINALE
DIMENSIONAMENTO
2) Vasca di contatto
3) Accorgimenti particolari
TEMPO DI CONTATTO: Per garantire che l’acqua e il disinfettante siano in contatto per il
tempo stabilito occorre evitare la presenza di “zone morte” o “corto-circuiti”. In pratica si
tratta di avvicinarsi il più possibile al comportamento di un rettore di tipo PLUG-FLOW e si
realizza inserendo opportunamente dei SETTI nel bacino di contatto.
PROTEZIONE DELLA VASCA: La vasca di disinfezione raccoglie l’acqua potabilizzata
prima di inviarla alla centrale di spinta e poi alla rete di distribuzione. E’ necessario coprire
le vasche per proteggere l’acqua da possibili fonti di inquinamento.
Bacino di contatto
IN
OUT
n.b. per il dimensionamento della vasca (numero di setti, lunghezza, …) si veda l’esercitazione sulla depurazione