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FACOLTA’ DI INGEGNERIA
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA GESTIONALE
K DeSOx
ALT
TRASF
GV
Pa
DeNOx
I DIAGRAMMI DI STATO DELL’ACQUA
900 4500
850
pcr=221 bar, T cr=374 °C 4000
800
T=600°C
750
650
550
300 bar
,
500 2500
m
h (kJ/kg)
450
T (°C)
100 bar
400 C
2000
350
300 1500
250
x=cost
1 bar
200 1000
150
100 500
50
0 0
0.00 1.00 2.00 3.00 4.00 5.00 6.00 7.00 8.00 9.00 10.00 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0 7.0 8.0 9.0 10.0
s (kJ/kg K) s (kJ/kg K)
h hl x hvs hl s sl x svs sl
L’IMPIANTO MOTORE TURBINA A VAPORE
3
T
3
TV
2’ p=pmax
2
GV 2’
4
2
C
1 p=pmin
Pa 0
4
1 0 s
Lu Qf Qc Lt Lp H1,3 H 4, 0 H 3, 4 H 0,1
q qc h3 h1 h4 h0 l h h h h h h
h0 h1
f 3 4 1 0 3 4
qf h3 h1 qf h3 h1 h3 h1
LA PROGETTAZIONE DEL CICLO: OTTIMIZZAZIONE DELLE
PRESTAZIONI
Tout
Tin
Trefr Tmin , pmin h4, 0
Un valore indicativo per i tradizionali IMTV è p cond=pmin=0.005
MPa (5 kPa), Tcond=Tmin=32.9 °C.
0 100 %Qc
Il condensatore consente inoltre di chiudere il circuito facendo
circolare nell’impianto sempre la stessa acqua (peraltro trattata).
LE CONDIZIONI AL GENERATORE DI VAPORE
Definire le condizioni al generatore di vapore significa
determinare pmax e Tmax=Tsurr ottimali, cioè quelle per cui
h = max e L=Lmax.
y
3
PQ y(x)
La temperatura di surriscaldamento è vincolata dalla
PL
resistenza termica e di corrosione dei materiali che
P
C
costituiscono i fasci tubieri surriscaldatori. Nel Rankine
4
la variabile da ottimizzare è solo p max.
qf h3 h1 y x qc h4 h1 Tcond x
Arctg Tk
l qf qc l y x Tcond x
2
1 x dy
qf qmax 0
dx
s dy dy
dl
l l max 0 T 0 Tcond
dx dx cond dx
dy
l y x Tcond x T x d
Tcond x T y x dy y (x )
1 cond dx cond
qf y (x ) y x 0
dx
y x 2 dx x
PQ(4 MPa, 250 °C) PL(12.5 MPa, 325°C) per pmin=0.005MPa P(18.6 MPa, 360°C)
IL SURRISCALDAMENTO NEL CICLO HIRN
Nel ciclo Hirn l’ottimizzazione delle condizioni al
y(x)
GV viene fatta partendo dalla temperatura di
T3
h arctg Tk 3 surriscaldamento.
y
Per il lavoro si ricercano le condizioni di massimo
T=cost
relativo, (per il calore la dh/ds è sempre positiva),
considerando l’isobara per cui l’isoterma di
surriscaldamento presenta una pendenza pari alla
C
isotermobarica del condensatore. In modo analogo
si procede per la valutazione delle condizioni di
massimo relativo per il rendimento.
Tk, pk
Fissate le condizioni al condensatore, pk=0.005
x MPa, Tk=32.9 °C, si può verificare ( dal
diagramma di Mollier) che:
s T3=400°C p3=11 MPa
T3=500°C p3=16 MPa
3 3’
RH AP BP
2’ p=pmax
2
GV 4’
2’
4’
4
2
C
p=pmin
0=1
4
1 0 s
T
I surriscaldamenti ripetuti determinano, dal punto
di vista termodinamico, un incremento del
qIII
rendimento del ciclo oltre che di lavoro specifico.
qII
Risulta infatti :
q qII II qIII III qIV IV
I I
qI II IV qI qII qIII qIV
III
I
s
L’aggiunta del ciclo parziale IV determina l’aumento del rendimento termodinamico
perché si aggiunge al ciclo base un ciclo parziale con rendimento maggiore
rispetto ai cicli parziali I e II.
Nella pratica tecnica i surriscaldamenti ripetuti sono limitati dalle complicazioni
impiantistiche e dall’aumento dei costi d’impianto che non sono giustificati da
incrementi sostanziali di rendimento e lavoro specifico.
Nella quasi totalità dei casi i surriscaldamenti sono 2 e le temperature di
“reheat” prossime alle temperature di surriscaldamento (superheat).
LA RIGENERAZIONE TERMICA NEGLI IMTV
T 3
T qIV
qIII qI I qII II qIII III qIV IV
qI qII qIII qIV
qII
2 E
0=1 F
4
s A B C D s
Il ciclo parziale I è fortemente penalizzante per il rendimento totale del ciclo, poiché oltre a
risentire dell’effetto di molteplicità delle sorgenti, assorbe calore a bassa temperatura.
La Rigenerazione Termica consiste nel diminuire la quantità di calore fornita dall’esterno (cioè
diminuire il peso qI) ricercando una fonte termica interna al ciclo, che dunque non può che essere il
fluido stesso.
Per limitare le irreversibilità termiche occorre che il calore sia prelevato al fluido mentre esso
evolve in una gamma di temperature comprese tra T 1 e T2 e quindi necessariamente lungo la linea di
espansione.
La soluzione rappresentata, ideale, che prevede con un’opportuna legge di scambio termico, il
prelievo del calore dal vapore in espansione lungo la trasformazione 3EF è praticamente
irrealizzabile, in quanto le superfici di scambio delle TV non sono sufficientemente estese da
LA RIGENERAZIONE TERMICA PER SOTTRAZIONE DI VAPORE
Nella realtà tecnica la rigenerazione termica si realizza sottraendo vapore lungo la linea
di espansione anziché calore.
Il vapore estratto, cioè spillato, conferisce il suo contenuto termico al liquido in fase di
riscaldamento, mentre la restante quantità di vapore continua l’espansione in turbina
secondo l’adiabatica isoentropica (ovvero secondo la trasformazione reale).
Se si ipotizzano prelievi infinitesimi di vapore (dm) che innalzano di una quantità
infinitesima dT la temperatura del liquido risulterebbero nulle le irreversibilità e quindi
l’effetto Clausius.
Questa circostanza è vera nel campo del saturo ma non nel campo del surriscaldato, in
quanto il prelievo di vapore non può che essere isobaro.
T Volendo scambiare calore sotto dT
infinitesimi, bisognerebbe realizzare, nel
P’ surriscaldato, una compressione isoterma del
T vapore spillato da P’’ a P.
P
TP P’’ In realtà lo spillamento è isobaro per cui per
scambiare calore alla temperatura TP’’ =TP si
spilla a partire dal punto P’. La differenza di
temperatura sia pure modesta è sede di
s
irreversibilità.
LA RIGENERAZIONE
h 3
X1
2’ TV
2’
X GV X
4
2
4 C
x1 Pe
Rx
x
x
1 Px
s
hx 1 h1 hx 1 h1 0 R 1
Grado di Rigenerazione R
h2 h1
Per rigenerare fino al punto x 1, si deve spillare iniziando dal punto X 1, intersezione
dell’isobara passante per x1 con la linea di espansione. A partire da X1 si succedono
infiniti spillamenti di massa dm ed entalpia H che innalzano l’entalpia del liquido di una
quantità pari a dh.
IL BILANCIO TERMICO SUL RIGENERATORE A MISCELA: CALCOLO
DELLA MASSA SPILLATA
h 3 dm, H
dm H 1 m h 1 m dm h dh
h)(
=f
4
h
dm H h m h h dh m h m dh dm h dm dh
H-
2
dm H h 1 m dh ; dm
1 m dh
x1
H h h
dh
x1
dm dh
x
1
s
1 m H h
ln(1 m )
h1 f (h )
f(h)
h
IL RENDIMENTO DELL’IMPIANTO RIGENERATO
Qc H 4 h1 hx 1 h1 hx 1 h1
R 1 1 R 1 R h2 hx
QfR 1 m H3 h2 1 R h2 h1
1
Qc H 4 h1
0 1 1
Qf H3 h2
R>QfR>Qf
0 1 R
LA RIGENERAZIONE A Z GRADINI: IL CASO Z=1
Nella realtà la rigenerazione termica negli IMTV viene realizzata con un numero finito di
spillamenti di vapore nel corso dell’espansione. Motivi termodinamici e tecnici indicano che
il numero “ottimale” di spillamenti è 810. Per z gradini di rigenerazione e massa unitaria al
condensatore risulta:
Qc H 4 h1
z ,R 1 1
Qfz ,R 1 iz1mi H3 h2 1 R
Il calore fornito nel ciclo rigenerato è la quantità di calore che deve essere fornita
dall’esterno e che serve nella quantità H 3 h2 a vaporizzare e surriscaldare il liquido e
nella quantità 1 R a completarne il riscaldamento.
h 3
2’
TV
X
2’ X
GV
m 4 4
2
2
1kg C
m, Hx
Pa
x
1 R Pe
s 1+m, hx 1, h1
CALCOLO DEL GRADO DI RIGENERAZIONE OTTIMALE PER Z=1
m Hx h1 1 m hx m Hx hx hx h1
m, Hx
hx h1 hx h1 R R R
R ; hx h1 R m
h2 h1 H x hx f h I
1, h1
R Q H 4 h1
1,R 1 c 1
Qf 1,R R
1 H3 h2 1 R
I
1+m, hx R
d 1 I 1 R
dQf 1,R I
1,R=R,max 0
dR dR
I 1 R 1 R R R 0
2 2 2
I I I I I
2 1
1 2R 0 Rottimo
I 2
LA RIGENERAZIONE COMPLETA PER Z=1
Per effettuare la rigenerazione completa con z=1 si spilla nel punto 3 e risulta:
R
m Qfz ,R Qf 1,1 1 H 3 h2 1 R
I H 3 h2 H 3 h 2
R
Qf 1,1 1 H3 h2 1 R 1 H 3 h2
H 3 h2 H 3 h2
Qf 1,1 H3 h2 Qf 0, 0 1 H3 h2 h2 h1 H3 h2
L’effetto Carnot è indipendente dal grado di rigenerazione, a
parità di temperature estreme del ciclo.
Q
L’effetto di molteplicità delle sorgenti invece si riduce
Q 0 z=
all’aumentare del grado di rigenerazione in quanto si riduce la
gamma di temperature entro cui viene fornito calore
dall’esterno.
Allo stesso tempo però si manifesta in modo sempre più
z=1 significativo, all’aumentare di R l’effetto Clausius, che tiene
conto delle irreversibilità legate agli scambi termici.
Dal punto di massimo in poi l’effetto Clausius cresce fino a
compensare per R=1 la riduzione dell’effetto di molteplicità
R delle sorgenti.
0 1 1
R
2
LA RIGENERAZIONE COMPLETA CON Z+1 SPILLAMENTI
T 3 Ipotesi: si è realizzata la rigenerazione termica con z
gradini di rigenerazione fino al punto x, partendo dal
punto X sulla linea di espansione.
2 Si vuole realizzare la rigenerazione completa
X
aggiungendo 1 gradino di rigenerazione. La z+1-esima
x
massa sarà spillata al punto 3.
0=1
4
mz 1 H 3 1 iz1mi hx mz 1 1 iz1mi h2
h2 hx
s mz 1 1 iz1mi
H3 h2
mz+1, H3
Qfz 1,1 1 mz 1 iz1mi H 3 h2
z
1 mi , hx
R
i 1
Qfz 1,1 1 iz1mi H3 h2 1 iz1mi h2 hx
Qfz 1,1 1 z
m H3 h2 h2 hx
i 1 i
z
1 iz1mi H 3 h2 1 R Qfz ,R
1 mz 1 mi , h2
i 1
Qfz 1,1 1 iz1mi H3 h2 h2 hx 1 iz1mi H3 h2 1 R Qfz ,R
c.c. PR
PR
Gas estratto
Condensa fredda
Il degasatore è l’unico rigeneratore
a miscela che di regola deve essere
inserito negli impianti.
Vapore spillato
La pressione al degasatore è la
pressione relativa alla temperatura
di condensazione dello spillamento
che gli compete, e deve essere
superiore alla pressione
atmosferica per favorire la
fuoriuscita spontanea del gas dal
sistema acqua-vapore.
PA
Tale pressione varia da alcuni decimi di MPa (patm=0.1 MPa) fino a 11.5
MPa.
Dal punto di vista del layout d’impianto il degasatore è solitamente posto
nella mezzeria (per i motivi detti)
IMTV da 130 MW-SH/RH +8 Spillamenti
11
15
14
AP MP BP BP
12
10
13 s2
s3
16
9
s3' s1
s5
s4
8 1
7
s2' s6 r3
s8
s7
6 5 4 3 2
r2
Pa
s5'
s7'
DATI LINEA DI ESPANSIONE IMPIANTO DA 135 MW
p T h s x m dh etais
AP 0 18 525 3353.4 112.28 0-1 0.8045
1 3.81 317 3012.1 341.24
1is 3.81 286.38 2929.2
MP 1' 3.51 525 3504.5 7.2283 103.78 1'-2 123.52 0.8087
2 2.14 462 3381 7.2889 2-3 138.17
2is=2* 2.14 441.9 3338.3
3 1.2 394 3242.8 7.3599 97.28 3-4 136.08
3* 1.2 372.13 3201.9
1'-3IS 354.05 3163.3
4 0.65 324 3106.8 7.421 92.25 4-5 139.54
4* 0.65 306.75 3075.1
1'-4IS 271.41 3001.1
5* 0.32 233.42 2933.3
BP 5 0.32 250 2967.2 90.22 5-6 143.08 0.8729
1'-5IS 0.32 188.28 2840.1
6 0.144 175 2824.1 86.33 6-7 157.01
7 0.0526 92 2667.1 82.39 7-8 115.14
1482.2
TORRE VALDALIGA NORD
Caratteristiche del progetto
Il progetto prevede la realizzazione di tre nuovi gruppi alimentati a carbone per una potenza
nominale lorda di 1.980 MW (3x660) con un rendimento netto del 44,7%.
Il ciclo termico del nuovo impianto sarà di tipo USC con singolo RH con pressioni e temperature
di esercizio pari a 246/56 ATA e 600/610 °C.
Il progetto è di tipo “brownfield” e prevede il reimpiego di importanti strutture e apparecchiature
esistenti (stazione elettrica, sala macchine, edifici ausiliari, ciminiera, alternatori, ecc).
OGGI
DOMANI
Potenza Elettrica (MW) 2.640 1.980
Rendimento netto 39% 45%
Combustibile Olio STZ Carbone
Emissioni SO2/NOx/Polveri (mg/Nm3)400/200/50100/100/15
TORRE VALDALIGA NORD
Tecnologie al servizio delle emissioni
Generatori di Vapore
Schemi possibili di disposizioni sub-orizzontali dei tubi bollitori per caldaie a tubi
d’acqua
SCHEMI DI CALDAIE
Schemi possibili di disposizioni sub-verticali dei tubi bollitori per caldaie a tubi
d’acqua
Corpo u mv
cilindrico
SH
mv
acqua di alimento
eva
mc eco mf
fumi
comb
ma
aria comburente
CALCOLO DEL RENDIMENTO
Metodo indiretto
sf perdite per calore sensibile dei fumi al camino
p comb u sl perdite per incombusti contenuti nei fumi
u comb p p
1
comb comb mc LHV
Corpo u
cilindrico
SH
var ie
irr eva
comb eco sf
fumi
sl
CALCOLO DELLE PERDITE
Perdite per calore sensibile dei fumi al camino: è valutabile intorno al 5-10%, (0.07% per
ogni °C di differenza tra Tf e Tamb)
f Tamb
sf mf c pm ,f T
maria 1 e maria ,stech stech rapporto stechiometrico aria/combu stibile
maria ,stech portata d'aria stechiometrica di combustione
mf maria mc mc 1 stech 1 e e maria maria ,stech eccesso d'aria
1200 Tmfcc,u
TmfSH,u eva eco
800 eco
TmfRH,u
400 PA
Tmevo
0
0% 20% 40% 60% 80% 100%
PA
Q
Preriscaldatore
d’aria Ventilatore
premente
UNITÀ A TIRAGGIO BILANCIATO
Unità a tiraggio aspirato (ventilatore aspirante): aria e fumi fluiscono lungo il generatore sotto
l’influenza di una pressione che progressivamente diminuisce rispetto a quella atmosferica. Quando
è il camino che da solo fornisce il tiraggio necessario per la circolazione si parla di tiraggio naturale.
Unità a tiraggio forzato (ventilatore premente): aria e fumi vengono mantenuti al di sopra della
pressione atmosferica per mezzo di un ventilatore premente, per cui la pressione assume valori via
via decrescenti passando dal ventilatore al camino. La camera di combustione risulta così
pressurizzata.
Unità a tiraggio bilanciato(ventilatore premente e ventilatore aspirante): la camera di combustione
è in leggera depressione.
CIRCOLAZIONE ARIA-FUMI
Nei moderni generatori di vapore la circolazione dell’aria e dei fumi è affidata
ai ventilatori, mentre al camino viene affidato il compito di disperdere i fumi in
atmosfera senza inquinare il suolo, e il suo tiraggio naturale viene utilizzato per
superare le perdite di carico proprie.
I ventilatori aspiranti richiedono maggiore potenza, rispetto a quelli prementi, e
sono soggetti all’erosione provocata dai fumi.
Le unità vengono quindi sempre più spesso realizzate con camera di combustione
pressurizzata, cioè sole con il ventilatore premente.
La differenza di pressione che trascina i fumi (effetto camino) è data da:
SH
mv
acqua di alimento
eva
eco
Circolazione naturale
Circolazione assistita
Circolazione forzata
Attraversamento
forzato
Circolazione
naturale Circolazione non esiste un corpo
forzata cilindrico
LA CIRCOLAZIONE NATURALE
(kg/m3)
liquido
Vapore saturo
P(MPa)
ramo ascendente riscaldato
ramo discendente non p g h
riscaldato
All’aumentare della pressione si riduce la differenza di densità tra il liquido e il vapore non saturo; ciò
significa che per mantenere lo stesso gradiente di pressione bisogna aumentare l’altezza dei fasci
tubieri: si spiega così il passaggio dalle caldaie sub-orizzontali alle caldaie verticali all’aumentare della
pressione di esercizio.
SCHEMI DI GENERATORI DI VAPORE
DIMENSIONAMENTO DEL GENERATORE DI VAPORE
Dati di progetto Impianto
Dati di progetto GV
Tipo di combustibile
Eccesso d’aria
Temperatura aria comburente uscita PA
Temperatura gas combusti al camino
Coefficiente perdite per calore latente, irraggiamento, varie
PROCEDIMENTO DI CALCOLO
Calcolo del ciclo termodinamico
Calcolo della portata di vapore mv
Calcolo delle potenze termiche nelle sezioni eco-eva-SH-RH
Calcolo di stech
Calcolo dell’aria effettiva attraverso l’eccesso d’aria e
Calcolo della combustione
Calcolo della massa percentuale dei fumi
Calcolo del cpm,fumi alla Tm tra la temperatura dei fumi al camino e la
temperatura ambiente
Calcolo del rendimento del generatore attraverso il metodo indiretto
Calcolo della portata di combustibile
Calcolo della portata di fumi
Dimensionamento delle sezioni del GV
CALCOLO DELLA COMBUSTIONE E ANALISI DEI FUMI
Composizione in peso del Prodotti della combustione per kg di
combustibile combustibile %
M% C mCO2=(MMCO2/MMC)M%C
M% H mH2O=(MMH2O/MMH2)M%H
M% O mO2=(stech)/4.31
M% N mN2=0.768+M%N
M% S mSO2=(MMSO2/MMS)M%S
M% H2O mH2O=(MMH2O/MMH2)M%H
mH O
2
mH O ,H mH O ,comb mH O ,aria
2 2 2 2 Per aria standard, U=0.013/kgaria secca
MMH O
M% H 2O M% H 2
2
mH 2O ,aria 0.013
mH 2O MMH
2
mH 2O ,aria
kgcomb 100
CALCOLO DELLA COMBUSTIONE E ANALISI DEI FUMI