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Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. Este un text care descrie și clasifică tulburările
psihiatrice și psihologice pe baza unor criterii specifice.
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După ce a provocat efectul lor în organism, cele mai multe substanțe sunt eliminate, astfel încât nu există
de obicei un efect de durată intoxicație. Din acest motiv, unii autori (Pedretti & Frascella, 2012) cred că nu
ar trebui să fie utilizat termenul de „dependenta de droguri“.
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Sau „comportament aditiv”; din latinescul adducere: a duce la, a înrobi
„Dependenta este un sindrom comportamental complex, care se
stabilește în mod progresiv la persoanele vulnerabile prin faze
succesive, susținute prin modificări neuroplastic ale creierului.“ 4
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(Pedretti M., 2010)
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2.4 Rolul asistentului social în programul terapeutic al utilizatorului
de substante active
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O cale psihologică a schimbării concrete este favorizată de
inserarea într-un mediu comunitar care face posibilă separarea
fizică de substanțe. Această separare este de fapt mult mai dificilă
în cadrul unei căi individuale de psihoterapie, în care, în absența
unui cadru comunitar „protejat”, persoana este mult mai expusă
riscului de a continua să utilizeze substanțe, precum și posibilitatea
recăderii cu ușurință în mecanismele patologice ale dependenței.
18 http://www.politicheantidroga.it/media/752325/parte
%20iii.pdf
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per divertirsi e per pensare a sé stessi. La comunità terapeutica è
da considerarsi una sorta di “zona franca” dove non vengono
espresse valutazioni di merito sul tossicodipendente e dove alcuni
dei problemi legati alla carriera tossicomanica sono
temporaneamente sospesi. Uno dei maggiori vantaggi che propone
una comunità terapeutica è sicuramente quello di poter osservare
la persona all‟interno di numerosi contesti differenti, caratteristica
che raramente offre un setting clinico tradizionale. Ciò è di grande
rilevanza in quanto ci si può basare su una visione più ampia e
dettagliata del repertorio comportamentale, affettivo e cognitivo
dell‟utenza, e inoltre si possono verificare con più facilità i
progressi ottenuti nel tempo. In generale la comunità terapeutica
basa la propria osservazione non solo sull‟utente ma anche sulla
sua famiglia o sul partner dell‟utenza, ai quali sono riservati dei
momenti formali per il trattamento, in modo da avere un quadro
della situazione dettagliato nel momento in cui l‟utente farà
ritorno presso la propria abitazione o contesto comunitario. Tra gli
obbiettivi finali quindi del trattamento comunitario rientrano: il
recupero della progettualità e del controllo sulla propria vita, la
responsabilizzazione, l‟individuazione, lo sviluppo delle abilità
interpersonali e l‟incremento di una equilibrata espressione del sé.
La struttura propone quindi degli obiettivi generali per tutta
l‟utenza e si propone anche di personalizzare il trattamento di ogni
singolo tossicodipendente.
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20 È un processo di crescita basato sull'incremento della stima di
sé, sull'autoefficacia e sull'autodeterminazione per far emergere
risorse latenti
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Pre-accoglienza
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In tal modo è possibile filtrare le richieste di inserimento
comunitario che spesso giungono al servizio in maniera confusa e
frettolosa, valutando dunque se questo tipo di risorsa rappresenta
la risposta alla richiesta di aiuto. Questo periodo ha la durata di
qualche mese.
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Accoglienza
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caso, da effettuarsi con un operatore possibilmente professionale
che funga da punto di riferimento privilegiato.
Reinserimento
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Al tempo stesso si concorderanno frequenti incontri con i suoi
familiari che serviranno a preparare il rientro dello stesso in
famiglia. Il reinserimento di ciascuno nel proprio sé è la condizione
per costruire un progetto realistico e sostenibile di reinserimento
nel territorio.
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permettano loro una gestione del consumo. I progetti volti al
reinserimento sociale promuovono una serie di misure quali:
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La richiesta d‟inserimento presso la comunità terapeutica può
essere di due tipi: da parte dell‟equipe del servizio (Ser. T) e diretta
della persona.
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2. Tossicodipendenza e processi psico-sociali. Identità,
comportamento e carriera deviante
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propria identità. In questo senso, tali contenuti possono essere,
quindi, degli stabilizzatori del comportamento deviante. Anche gli
effetti indiretti, per quanto riguarda gli adolescenti, sono più forti e
più problematici.
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specifica sul consumo di droghe negli adolescenti si fa
generalmente rilevare la necessità di distinguere forme diverse di
consumo:
- Levi (1970) distingue gli adolescenti per i quali l’uso della droga è
poco più di una attività rilassante e poco frequente dai giovani che
vi ricorrono molto più spesso, ad esempio per superare sensazioni
spiacevoli;
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1) consumo sperimentale, ovvero quando il motivo per cui si
comincia è la curiosità o il bisogno di fare una nuova esperienza. In
questa categoria si potrebbe far rientrare anche quello che a volte
viene definito consumo esperienziale: si tratta di fare esperienze
piacevoli o di vivere cambiamenti nella percezione;
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volta; la stessa cosa accade per chi ha degli amici stretti che sono
consumatori (Ravenna, 1993; Needle, 1986).
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rischi e le conseguenze e di considerarlo come desiderabile. Sulla
base di questo modello sequenziale, si può provare a prefigurare
tre fasi del percorso costruttivo della devianza.
Sia che il soggetto abbia già strutturato una certa disponibilità, una
accettazione ancora del tutto astratta della possibilità di
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sperimentare delle droghe, sia invece che abbia un atteggiamento
negativo o neutro, è comunque nel contesto dell’interazione con
altri consumatori che può rafforzare o modificare l’immagine della
droga.
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