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La Religione Della Dacia Romana
La Religione Della Dacia Romana
FACULTATEA DE ISTORIE
CENTRUL DE STUDII CLASICE I CRETINE
Classica et Christiana
6/1
2011
LE SCIENZE DELLANTICHIT NELLE UNIVERSIT
EUROPEE: PASSATO, PRESENTE, FUTURO.
150 ANNI DI RICERCA NELLUNIVERSIT DI IAI.
Convegno internazionale (VII romeno-italiano),
Iai, 10-14 maggio 2010
a cura di
Nelu ZUGRAVU e Mario GIRARDI
SUMAR / INDICE
SIGLE I ABREVIERI SIGLE E ABBREVIAZIONI / 7
PROGRAMMA / 9
Nelu ZUGRAVU, Discorso dapertura del convegno / 13
Dan APARASCHIVEI, La storiografia romena e straniera riguardo al problema dellurbanizzazione nel Basso Danubio in et romana / 15
Emanuele CASTELLI, Ledizione del testo patristico e i suoi problemi. Sguardo
retrospettivo alla ricerca del XX secolo / 27
Donato COPPOLA, La civilt di Cucuteni e le coeve comunit dellItalia sudorientale: il contributo scientifico di Melua Miroslav Marin / 45
Roxana-Gabriela CURC, The bilingual inscriptions of Moesia Inferior: the
historiographic framework / 71
Mario GIRARDI, La passio Sabae Gothi (BHG 1607): il contributo di ricercatori romeni / 81
Jerzy HATAS, Professor Wodzimierz Pajkowski der bedeutende polnische Historiker und sein Beitrag zur Geschichte der Antike / 105
Attila JAKAB, Le christianisme ancien en Hongrie: un enjeux politico-ecclsiastique / 109
Domenico LASSANDRO, Fra Romania e Italia: studi e ricerche di Demetrio
Marin sul mondo antico e sulla letteratura romena / 113
Aldo LUISI, Una riflessione sulle grammatiche latine nella tradizione scolastica italiana / 119
Bogdan-Petru MALEON, Byzantine history at University of Iai / 135
Patrizia MASCOLI, Commenti medievali a Seneca tragico: iniziative editoriali / 153
Lucreiu MIHAILESCU-BRLIBA, La recherche sur la migration en Msie
Infrieure. Un bref bilan et nouvelles directions de recherche / 161
SUMAR / INDICE
Iulian MOGA, Characteristics of the Sources Related to the Jews and Godfearers. A Critical View / 171
Eduard NEMETH, The military history of the Roman provinces in todays
Europe. With a special focus on Romania / 183
Sorin NEMETI, La religione della Dacia romana nella storiografia recente /
191
Cristian OLARIU, Late Antiquity or Dominate? The Late Antique Studies in Romanian historiography / 203
Mihaela PARASCHIV, Breve storia della filologia classica allUniversit
Alexandru Ioan Cuza di Iai / 217
Luigi PIACENTE, Collane di testi greci e latini in Italia nel XX secolo / 225
Nelu ZUGRAVU, Le scienze dellAntichit oggi: successi e difficolt in
unepoca di cambiamenti / 233
LIMC
MA
Materiale
MemAntiq
MGH
MO
ODB
Peuce
PG
PL
PLRE
Pontica
PSB
RAC
Ratiarensia
RB
RE
SAA
SC
SCIV(A)
Spomenik
ST
Starinar
StudiaUBBThC
ThlL
VHAD
Viminacium
Introduzione
La storia della religione nellambito scientifico rumeno stata
una disciplina negletta a causa di motivi ideologicamente determinati. Nel campo delle scienze storiche, per un lungo periodo, tali argomenti relativi alla religione sono stati poco frequentati perci la
maggiore linea dinterpretazione era quella del materialismo dialettico e storico. Nella sua pi pura definizione dogmatica i fenomeni religiosi, come tutta lideologia in generale, appartenevano alla sovrastruttura, quindi tutte le rappresentazioni del divino e le riflessioni
sulla natura divina sono intese, semplicemente come proiezioni di
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In questo intervallo poco stato aggiunto allanalisi delle divinit greco-romane. La monografia di S. Pribac23 prende in considerazione i culti di Diana, Apollo, Liber Pater e Libera, Silvano, Iuno,
Vesta, Lari e Penati, mettendo laccento sugli aspetti sociali (cio divinit delle categorie professionali, vita religiosa familiare). Le divinit
collettive, Nymphae, Maenadae, Parcae, sono trattate in articoli speciali e nel libro di mitologia comparata di Irina Nemeti24. Daltra
parte si osserva, nella pubblicazione dei nuovi monumenti epigrafici
e sculturali, una preoccupazione nel riprendere i dati generali del
culto, e di ridiscuterli, partendo da ogni singolo nuovo monumento25.
Questo tipo di approccio ha indotto alla ripetizione inutile del vecchio
materiale creando in tal modo una bibliografia ridondante, priva di
idee nuove e di analisi approfondite. A causa della minaccia publish
or perish, che domina nel mondo scientifico di oggi, ogni nota diventata un articolo, ma la scienza storica ne ha beneficiato poco alla
fine.
Per quanto riguarda il culto imperiale dobbiamo notare la tesi
di dottorato di S. Bulzan26, rimasta finora manoscritta ( apparso soltanto un articolo preliminare sul Genius imperatoris27).
S. Pribac, Aspecte sociale ale vieii spirituale din Dacia roman, cu privire special asupra cultelor greco-romane, Timioara, 2006.
24 Irina Nemeti, Calea Znelor. Moteniri antice n mitologia romnilor,
Cluj-Napoca, 2004; eadem, Aspecte ale cultului Dianei n Dacia Roman, Arheologie Istorie Cultur. Anuarul Muzeului Gherla, I-III, 2003-2005 (2006), 4953; eadem, Nvdas Nymphas vidi... Imaginarul religios i rzboaiele dacice, in E. S.
Teodor, O. entea (ed.), Dacia Augusti provincia. Crearea provinciei, Bucureti,
2006, 299-304.
25 D. Bondoc, O nou reprezentare a lui Liber Pater Dionysos la Aquae
(Cioroiul Nou, com. Cioroiai, jud. Dolj), Drobeta, 10, 2000, 65-68; Carmen Ciongradi, Ein Altar fr Silvanus aus Dacia Porolissensis. Studien ber die arae in Dakien, ZPE, 157, 2006, 213-230; eadem, Ein Weihaltar fr Nemesis aus Sarmizegetusa, in Studia historiae et religionis daco-romanae, ed. L. Mihilescu-Brliba,
O. Bounegru, Bucureti, 2006, 269-278; C. H. Opreanu, Nemesis de la Napoca, in
Corona laurea. Studii n onoarea Luciei eposu Marinescu, Bucureti, 2005, 377384; R. Ota, Date noi privind cultul lui Aesculapus la Apulum, Sargetia, XXXIII,
2005, 197-203; idem, O statuet a Venerei aflat la Apulum, Sargetia, XXXIII,
2005, 217-222; S. Pribac, Lares i Penates n Dacia roman, Sargetia, 30, 20012002, 201-208; Atalia tefnescu, Cultul zeiei Hecate n Dacia roman, Analele
Banatului, 10-11, 2002-2003, 131-140.
26 S. Bulzan, Cultul imperial n Dacia roman, diss. Cluj-Napoca, 2005.
27 Idem, Genius Imperatoris i cultul imperial n Dacia roman, EN, XIVXV, 2004-2005, 81-90.
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Dal punto di vista statistico sono ben rappresentati nella religione della provincia i cosiddetti culti orientali (quindi, quelli venuti
dal Vicino Oriente, il culto del dio iraniano Mitra, i culti dell Asia Minore, i culti egiziani). Nel caso dei culti di Siria e Palmira, dopo i lavori di S. Sanie, non c tanto da aggiungere: una discussione sul caso
dei dii patri palmireni di Sarmizegetusa un nuovo altare dedicato a
Yarhibol sono le singole novit28. Al contrario, nel caso di Giove Dolicheno i monumenti conosciuti al momento delle sintesi (Al. Popa, I.
Berciu 1978; S. Sanie 1981, 1989) si sono proprio raddoppiati. Due
templi di Giove Dolicheno sono stati scavati negli ultimi anni, uno a
Porolissum29 e laltro a Mehadia30, dove sono stati trovati moltissimi
monumenti epigrafici e sculturali con le rappresentazioni appartenenti al ciclo dolicheno. Si aggiungano altri monumenti isolati31, iscrizione riferibile ai sacerdozi32, tutto per migliorare limmagine di
questo culto militare nella provincia Dacia.
Le ultime tre categorie di culti quello di Mitra, quelli venuti
dallAsia Minore e dallEgitto sono poco trattate nella letteratura
scientifica degli ultimi ventanni. Non esiste ancora un lavoro monografico per ciascuno dei culti misterici attestati nella provincia traianea: Mitra, Cybele e Attis o Iside e Serapide. Il singolo tentativo di
trattare insieme questi culti orientali in Dacia venuta, recentemente, dallestero: si tratta della tesi di dottorato di Juan Ramn
Carb Garca (Universit di Salamanca, Spagna), ben documentata,
molto recentemente edita33. Gli articoli sintetici sui culti egiziani
S. Nemeti, I dii patrii dei Bene Agrud, in Orbis antiquus. Studia in honorem Ioannis Pisonis, Cluj-Napoca, 2004, 643-650; I. Piso, Le dieu Yarhibol Sarmizegetusa, in Studia Historica et Archaeologica in honorem Magistrae Doina
Benea, Timioara, 2004, 299-304.
29 N. Gudea, D. Tamba, Despre templul zeului Iupiter Dolichenus din municipium Septimium (ber ein Iupiter Dolichenus Heiligtum in der municipium
Septimium Porolissensium), Zalu, 2001.
30 Doina Benea, Edificiul de cult de la Praetorium (Mehadia), Timioara,
2008.
31 Irina Nemeti, Piese votive din colecia Tgls, in Dacia Felix. Studia Michaeli Brbulescu oblata, ed. S. Nemeti, F. Fodorean, E. Nemeth, S. Coci, Irina
Nemeti, Mariana Pslaru, Cluj-Napoca, 2007, 225-226.
32 C. C. Petolescu, Sacerdotes cohortis I Sagittariorum, Drobeta, 14, 2004,
38-45; I. Piso, Studia Porolissensisa (I). Le temple dolichenien, ActaMN, 38/1,
2001, 221-237.
33 Juan Ramn Carb Garca, Los cultos orientales en la Dacia romana.
Formas de difusin, integracin y control social e ideolgico, Salamanca, 2010.
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della Dacia sono firmati da S. Sanie e M. Budichowski34, ma la documentazione resta incompleta (mancano, soprattutto, monumenti figurati, molti dei quali sono stati pubblicati negli ultimi anni35). Per il
culto di Mitra dobbiamo ricordare una tesi di dottorato di Mariana
Pintilie, rimasta manoscritta, e poi vari contributi relativi agli edifici
di culto36, liconografia dei rilievi tauroctonici37 o la lettura astrologica dell icona tauroctonica38.
Per i culti originari dellAfrica del Nord romana, allarticolo di
S. Sanie sugli Africani di Dacia, dobbiamo aggiungere gli studi di M.
Brbulescu sugli influssi africani nella religione della Dacia39. Un monumento interessante dedicato al Saturno africano scoperto a Potaissa ha attirato lattenzione di M. Leglay, lo studioso francese autore
della sintesi di questo culto40. Nuove osservazioni sul culto di Dea
Caelestis appartengono a I. Piso, mentre un ultimo approccio sul problema dei cosiddetti Dii Mauri e sulla religione degli Africani stato
prodotto dallo scrivente.
Una sintesi sui culti celtici e germanici si trova nella monografia di A. Husar sui gruppi della popolazione celtica e germanica coloS. Sanie, Cultele egiptene n Dacia roman, ArhMold, 27, 2004, 61-82;
M. Ch. Budischovsky, Tmoignages isiaques en Dacie (106271 ap. J.-Ch.), in Nile
into Tiber. Proceedings of the IIIrd International Conference of Isis Studies. Leiden
University, May 1114, 2005, L. Bricault, M. J. Versluys, P. G. P. Meyboom (eds.),
Leiden, 2005, 267-288.
35 S. Nemeti, Isis-Afrodita impudica de la Romula. Contribuii la iconografia Isidei n Dacia roman, Arhivele Olteniei, 14, 1999, 73-78; S. M. Petrescu, O
statuet a zeului Osiris la Tibiscum, Banatica, 16/1, 2003, 301-304; Irina Nemeti,
Isis din colecia Botr, in Corona laurea cit, 349-356; M. Brbulescu, Cultele egiptene la Potaissa, (Les cultes gyptiennes Potaissa), in C. Gzdac, C. Gaiu
(ed.), Fontes Historiae. Studia in honorem Demetrii Protase, Cluj-Napoca, 2006,
351-360.
36 Mariana Pintilie, Mithraea n Dacia, EN, IX-X, 1999-2000, 231-243.
37 G. Sicoe, Lokalproduktion und Importe. Der Fall der mithraischen Reliefs aus Dakien, in Roman Mithraism: the Evidence of the Small Finds, Marleen
Martens and Guy de Boe (eds.), Bruxelles, 2004, 285-302; Irina Nemeti, S. Nemeti,
Un genius mitraic de la Potaissa, EN, XIV-XV, 2004-2005, 91-100.
38 Irina Nemeti, S. Nemeti, Planets, Grades and Soteriology in Dacian Mithraism, ActaMN, 41-42/1, 2004-2005, 107-124.
39 M, Brbulescu, Africa e Dacia. Gli influssi africani nella religione romana della Dacia, LAfrica romana, 10, 1994, 1319-1338; M. Brbulescu, Ana Ctina,
Cultul lui Saturnus n Dacia, Apulum, 17, 1979, 215-223.
40 M. Leglay, Saturnus Rex. Un monument du culte de Saturne africain dcouvert Potaissa, BCTH, 22, 1992, 69-77.
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minili e il loro destino nel folclore rumeno52, il mio libro sul sincretismo religioso nella Dacia53 e quello di S. Pribac sugli aspetti sociali
di adorazioni delle divinit classiche in Dacia54, quello di Carmen
Fenechiu sul concetto di numen nella religione romana (dove un
capitolo dedicato allanalisi del caso della Dacia55). Ce molto da fare
in questo campo di studio: non ci sono ancora monografie per il culto
di Mitra, il culto di Cybele e Attis, i culti egiziani, i culti delle divinit
locali venute di Asia Minore. La pi grande assenza, comunque,
quella di corpora di monumenti figurati realizzati sul modello del
Corpus Signorum Imperii Romani, dunque difficile rintracciare
tutti i monumenti figurati (statue, rilievi, terrecotte, manufatti con
figurazione divina) diffusi in periodici specialistici o in cataloghi di
mostre e di musei. Una volta completato questo quadro, simpone
lanalisi sulla dinamica religiosa, sui rituali, sulla diffusione sociale e
lo sviluppo dei culti pagani, sulle concezioni teologiche, sui dati mitologici associati alle figure divine analizzate.
Dopo questa breve rassegna bibliografica relativa alla religione
della Dacia romana possiamo concludere che la storiografia romena
vuole sempre il nuovo ma materializza sempre il vecchio.